SINEAD BRESLIN
Sinéad Breslin (1986, Irlanda). Vive e lavora tra America e Irlanda.
Ha studiato belle arti presso University of West England (M.A., B.A.) e ha ricevuto molteplici residenze internazionali in Europa. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Europa, in Russia e in Messico. Le sue opere, inoltre si trovano in numerose collezioni private in tutto il mondo, comprese le collezioni museali.
Nel lavoro di Sinéad Breslin, la regolarità del motivo si frammenta diventando un pretesto, un piano che permette l’esplosione della calda gestualità pittorica che rifiuta ogni pretesa irreale di rigore. Sperimentare questi scatti indefiniti e sospesi assomiglia alla sensazione di sfogliare un vecchio album fotografico, abitato da presenze spesso irriconoscibili che incarnano una vicinanza sconosciuta, eppure ci sentiamo irrimediabilmente vivi e presenti. Breslin è una viaggiatrice implacabile e i suoi soggetti provengono da una vasta gamma di culture e paesi. Nel complesso, il suo corpus di opere diventa una sorta di diario di viaggio del ventunesimo secolo che traccia e documenta la vita e le interazioni di Breslin in tutto il mondo”.
“Sono una pittrice e cerco di creare spazi contemplativi che fungano sia da specchio che da finestra. Tendo a utilizzare la figura come un ancoraggio e un meccanismo per esplorare le idee legate alla metafisica. Nel mio lavoro tendo a raffigurare figure singolari sospese in ambientazioni diverse e spesso oscure. Le prospettive sono appiattite, i colori sono esagerati, e i risultati spesso si riferiscono all’assurdità del sonno REM. Funzionano sia come ritratti che come descrizioni di luogo e tempo. Creare tensione, intensità e sollievo attraverso la materialità della pittura ad olio è l’obiettivo continuo”.
“Breslin ha trascorso quasi un decennio osservando astutamente le sfumature della vita intorno a lei e trovando un modo singolare per tradurle in immagini dipinte. Ha un interesse profondo e curioso per le persone, che si rivela attraverso gli elementi figurativi nei suoi dipinti. Sebbene le sue opere non siano necessariamente ritratti, i suoi personaggi sono spesso distinti ed emotivamente coinvolgenti. Indipendentemente dal fatto che stia catturando o meno un parente stretto o un estraneo, sospende i giusti momenti di quiete che consentono agli spettatori di avere una connessione con i soggetti. Contempla la bellezza in ciascuno di una serie di momenti che passano. C’è una fluida leggerezza nel suo tocco che inizialmente smentisce una profondità emotiva evidente dopo periodi anche brevi di guardare i dipinti.
Il lavoro che crea Breslin può essere sia giocoso che doloroso. La sua apertura a nuove esperienze rafforza la sua curiosità per i suoi soggetti e crea anche una base che spinge la sua determinazione a documentare le sue impressioni sul mondo che la circonda. Come pittrice all’inizio della sua carriera, riesce a coinvolgere i suoi soggetti e a sfoderarli. Attingendo dalla memoria e dalle immagini fotografiche, traduce i suoi soggetti e le piccole sacche del mondo in cui abitano in vivaci scene dipinte. Breslin è una viaggiatrice implacabile e i suoi soggetti provengono da una vasta gamma di culture e paesi. Nel complesso, il suo corpus di opere diventa una sorta di diario di viaggio del ventunesimo secolo, una sorta di diario, che traccia e documenta la vita e le interazioni di Breslin in tutto il mondo”.
Marc Straus, 2020